2022: Sei trend imperdibili per il marketing

Se siete degli addetti marketing o comunicazione, se guidate una piccola, media o grande azienda, in questo 2022 dovete tenere d’occhio sei trend che cambieranno le modalità di interazione con il cliente finale e metteranno in luce nuove opportunità. Vediamole insieme:

Omnicanalità, qui la relazione tra azienda e consumatore passerà attraverso: e-commerce, chat, instant messaging e stream social. Ma cosa li conquisterà? I canali, i formati e i modelli di relazione su misura, in grado di rispondere a delle specifiche necessità, inseriti e integrati in un’esperienza fisica di acquisto. Questo nuovo modo di fare shopping è emerso in una ricerca BVA Doxa dove tre italiani su quattro (74% degli intervistati) hanno reperito oggetti e capi di abbigliamento con il phygital (esperienza che permette la fusione tra fisico e digitale).

Prime time platform, è molto di più del consolidato fenomeno del Second Screen (ad esempio sbirciare lo smartphone mentre si guarda la TV). Siamo di fronte ad un uso ancor più invasivo del mobile in sostituzione alla fruizione televisiva. Secondo Tik Tok il 35% dei suoi utenti guarda la televisione in modo meno lineare da quando ha scaricato l’applicazione.
Un comportamento osservato con attenzione dai brand internazionali che potranno entro breve collaborare con i creator e generare contenuti digitali e spazi di intrattenimento social-first. Uno dei casi eclatanti degli ultimi mesi è Twitch definito dal New York Times come la nuova televisione degli anni venti, perché permette un engagement e una gamification costante e prolungata. Il pubblico di Twitch è giovane e in grado di passare da spettatore a co-host.

Iperlocalizzazione, la capacità delle aziende di essere digitali ma al tempo stesso di valorizzare tutto ciò che è local. Ne sono un classico esempio gli e-commerce che propongono prodotti a chilometro zero. Un metodo che offre grandi chance a piccole e medie realtà indipendenti e che si combina perfettamente con le logiche di delivery e logistica. Il marketing oggi prevede gamification virtuali con anche punti di contatto fisici e reali, oppure aziende retail che dalla logica del “sotto costo” (più promozionale) vanno al “sotto casa”: qui la relazione territoriale è protagonista.

Cookieless, l’impossibilità nel 2023 di usare cookies di terze parti (i quali permettono di conoscere i comportamenti online degli utenti, come ad esempio i siti visitati, gli acquisti effettuati, ecc.) ha imposto una nuova direzione per le strategie di marketing. Oggi molte realtà in risposta a questa era senza cookies stanno investendo sugli owned media (le piattaforme proprietarie come blog, e-commerce, mini siti). La finalità? Individuare dei cluster di utenti dove veicolare specifici contenuti in risposta a necessità dettagliate, qui la personalizzazione è cruciale.

Real time, i mercati sono instabili e le tendenze imprevedibili. Le aziende rispondono riducendo i tempi del time to market, puntando alla flessibilità e alla capacità di ascolto dei clienti. Si è così sviluppato l’agile marketing, con team auto-organizzati e interfunzionali, che si confrontano frequentemente concentrandosi sui progetti che danno maggiore valore al cliente finale.

Cooperazione, per rispondere all’evoluzione dei mercati e alla loro ibridazione. Oggi le aziende devono cercare alleanze trasversali e puntare su campagne in co-marketing, sui distretti reticolari fluidi, sulle filiere allargate, rivoluzionando i concetti di business e concorrenza. Una visione anticipata dallo scrittore Simon Sinek nel best-seller “The Infinitive Game”, il concetto di concorrenza viene stravolto, la sfida è con sé stessi e gli altri sono uno stimolo al miglioramento.

Questo 2022 ha mostrato come oggi le aziende devono: ascoltare il pubblico di riferimento, proporre soluzioni su misura, intervenire in tempi brevi per ridurre rischi e problemi, attirarne l’attenzione e valorizzare il local. Un insieme di stimoli che permetteranno una relazione con il consumatore durevole e ricca di stimoli, non credete?