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A che punto siamo con la digitalizzazione delle PMI in Italia

Nel panorama contemporaneo, la sfida per le piccole e medie imprese (PMI) è stare al passo con la trasformazione digitale, che non rappresenta più una mera opportunità, ma una necessità per la sopravvivenza e la crescita del business.

In questo scenario, le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel supportare le PMI nel percorso verso la trasformazione digitale. Infatti, fornire sostegno finanziario, formazione e risorse può aiutare le PMI a superare le barriere per l’adozione delle recenti tecnologie.

Scopriamo qual è il livello di digitalizzazione delle PMI in Italia e approfondiamo una delle principali misure che sono state messe in atto a livello istituzionale per sostenere e accelerare la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese, con un focus particolare sull’Intelligenza Artificiale.

PMI e digitalizzazione

Ad oggi, l’adozione di strumenti basati su soluzioni digitali e Intelligenza Artificiale (IA) è fondamentale per il progresso dei business.

L’Italia mostra un ritardo nella digitalizzazione, posizionandosi al 18° posto in Europa su 27 Stati membri secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea del 2022.

Per le PMI, in particolare, l’adozione di soluzioni digitali basate sull’IA rappresenta una sfida significativa. Infatti, solo il 5,3% di esse utilizza sistemi di IA, a differenza del 24,3% delle grandi imprese. Questa discrepanza è influenzata dal fatto che le aziende di grandi dimensioni possono beneficiare di economie di scala e di un ritorno di investimento più sostenibile.

La digitalizzazione delle PMI è essenziale in quanto comporta una serie di benefici che contribuiscono a migliorare le performance, l’efficienza e la competitività d’impresa:

  • miglioramento delle performance: secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, le aziende più avanzate nella digitalizzazione registrano risultati economico-finanziari superiori, con un aumento di circa il 28% nell’utile netto, il 18% nei profitti e l’11% nell’EBITDA;
  • efficienza operativa: la digitalizzazione spesso porta a un miglioramento complessivo delle prestazioni di macchinari e impianti produttivi, con una riduzione dei consumi e un’ottimizzazione delle scorte;
  • continuità operativa: i processi digitalizzati costituiscono la base per garantire la continuità operativa, consentendo alle aziende di svolgere le proprie attività anche in situazioni avverse;
  • agilità aziendale: la digitalizzazione dei processi offre alle PMI la flessibilità di adattare rapidamente il business alle mutevoli esigenze del mercato e all’evoluzione dell’ambiente competitivo;
  • incremento della competitività: attraverso gli strumenti digitali, le PMI possono accelerare i processi di internazionalizzazione ed espansione in nuovi mercati, guadagnando un vantaggio competitivo;
  • facilitazione della collaborazione: la digitalizzazione permette a dipendenti, manager e partner di filiera di collaborare in modo proficuo e in tempo reale, migliorando la comunicazione e la condivisione delle informazioni;
  • aumento della resilienza: la digitalizzazione pervasiva dei processi aziendali consente di rendere più fluida e trasparente la gestione delle scorte e dell’intera supply chain, permettendo una gestione proattiva delle possibili interruzioni, come dimostrato durante la pandemia.

La trasformazione digitale richiede l’adattamento e il ripensamento dei processi aziendali, sia sul fronte operativo che amministrativo, per rispondere alle nuove esigenze della società.

Fondo per la Repubblica Digitale: Bando “CrescerAI”

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale prevede, secondo le stime del Parlamento Europeo, una crescita tra l’11% e il 37% della produttività nel lavoro entro il 2035. Nel contesto italiano, Anitec-Assinform, un’associazione del settore ICT, ha evidenziato che nel 2022 il mercato dell’IA ha raggiunto oltre 400 milioni di euro, con una crescita del 21,7% che prevede il raggiungimento di 700 milioni entro il 2025.

Il Governo italiano ha individuato le imprese come un target prioritario nel “Programma strategico sull’Intelligenza Artificiale 2022-2024”, posizionando l’IA come uno strumento chiave per il mercato italiano nel settore digitale.

Nel tentativo di promuovere l’adozione dell’IA, Google.org, l’ente filantropico di Google, ha lanciato il fondo Social Innovation Found on AI, che mira a sostenere le organizzazioni non profit in Europa nello sviluppo di soluzioni basate sull’IA.

In Italia, Google ha sostenuto l’Impresa Sociale del Fondo per la Repubblica Digitale nel bando CrescerAI con un finanziamento di 2.200.000. Questa iniziativa invita soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro e enti del terzo settore a presentare proposte progettuali per sviluppare soluzioni IA open source destinate alle PMI italiane.

L’obiettivo di CrescerAI è quello di ottimizzare i processi e migliorare l’efficienza delle PMI. L’integrazione di soluzioni di IA mira a supportare i processi produttivi e gestionali, mantenendo al contempo inalterata la qualità dei prodotti o servizi finali. Si prevede che i beneficiari finali possano sperimentare un abbattimento dei tempi e dei costi di produzione, un ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi, oltre a una maggiore resilienza finanziaria e un minor impatto ambientale.

L’enfasi è stata data alle proposte indirizzate all’imprenditorialità localizzata in contesti svantaggiati del Paese, come aree a basso reddito o con un elevato tasso di vulnerabilità imprenditoriale, nonché in contesti emarginati caratterizzati da limitate risorse disponibili.

 

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