Google, come tutti i motori di ricerca, utilizza algoritmi. Di che cosa si tratta? L’algoritmo è un sistema molto complesso, usato per estrapolare dati dall’indice del browser e fornire all’utente i migliori risultati. Google è senza alcun dubbio il principale motore di ricerca utilizzato, lancia spesso nuovi aggiornamenti, rendendo l’algoritmo ancora più efficiente, preciso e incidendo sul ranking.
In questo articolo, viene approfondita la storia dell’Algoritmo di Google, dalla sua nascita fino ad oggi.
Algoritmo Google: dal 2003 ad oggi
L’algoritmo di Google, ha permesso lo sviluppo della SEO (Search Engine Optimization), cioè l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
La storia dei motori di ricerca nasce nel 2003 con Dance e Florida: questi due algoritmi penalizzano i siti web che utilizzano parole chiave in maniera non naturale, facendo tramontare la pratica di keyword stuffing. Con il termine keyword stuffing, si fa riferimento alla volontà di inserire il numero più alto possibile di parole chiave, con lo scopo di ottenere una maggiore visibilità senza però dare un valore aggiunto all’utente.
Nel 2004 approda Austin: le pagine web vengono svantaggiate per nascondere le keyword all’interno dell’articolo, con l’obiettivo di ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca. Com’è possibile? Era usuale inserire parole chiavi del medesimo colore dello sfondo della pagina, così che l’internauta non si accorgesse della ripetizione senza contesto del medesimo vocabolo.
Nel 2005, l’aggiornamento di Nofollow è stato attuato principalmente per aumentare la qualità dei link inseriti nelle pagine, evitando commenti o collegamenti spam. Mentre, Local Maps ha permesso di apportare migliorie agli algoritmi delle mappe.
L’utilizzo della Universal Search nel 2007, ha rivoluzionato il mondo SEO, poiché si assiste ad un cambio strutturale della SERP: vengono integrati per la prima volta contenuti digitali come immagini, news, e video, all’interno dei risultati di ricerca. Inizialmente, l’utente seleziona il browser tematico, come Web, News, Images… per poi attuare la sua richiesta. Con Universal Search, è possibile tramite un solo click, accedere a tutte le risorse, senza compiere ulteriori azioni. A seconda della query inserita dall’internauta, il motore di ricerca restituisce fonti differenti e pertinenti a quanto domandato.
Google Suggest, viene studiato e applicato nel 2008, ha lo scopo di suggerire i risultati di ricerca. Questa feature è stata implementata, con l’obiettivo di far risparmiare tempo all’utente e offrirgli un’insieme di query, maggiormente cercate dagli altri fruitori.
Con il Real Time Search, vengono integrate nel real time feed alcune SERP, come il feed di Twitter e Google News.
Google Caffeine, viene lanciato nel 2010 e rappresenta uno dei più importanti cambiamenti strutturali di Google. É stata una vera e propria ricostruzione del sistema, ponendosi 3 obiettivi principali: in primo luogo rendere il lavoro di indicizzazione veloce ed efficace, analizzando il web in piccole porzioni e aggiornando gli indici; inoltre, è essenziale offrire risultati nuovi e rilevanti, vengono infatti privilegiati output originali e più recenti; infine è fondamentale essere in grado di indicizzare differenti documenti, raccogliendo non solo contenuti statici e testuali, ma anche prodotti creati dagli utenti, come commenti e interazioni. L’internauta inizia ad essere il protagonista.
Nel 2011, con Panda, vengono penalizzati contenuti di bassa qualità o duplicati, con troppa pubblicità. Lo scopo era restituire all’utente siti di qualità. Nel corso dell’anno, si fa fronte ad ulteriori cambiamenti con Freshness, risaltando gli output più recenti.
Nel 2013, viene implementato un algoritmo totalmente nuovo: Hummingbird. Il suo obiettivo è quello di migliorare i risultati per le ricerche a coda lunga, quelle più complesse e lunghe. Grazie alla sua intelligenza, riesce ad analizzare anche i sinonimi delle keywords, si avvicina alla semantica umana, cercando di fornire risultati sempre più coerenti. Inoltre con Pigeon, il motore di ricerca, ha compreso quanto sia fondamentale per l’internauta la ricerca locale, proponendo, per esempio, la città principale in cui si vive, in maniera automatica senza per forza doverla specificare ogni volta nella query.
Nel tempo, si è anche sviluppata una nuova tendenza, quella del Mobilegeddon, ossia la volontà di favorire i siti mobile. Per la prima volta, i risultati delle ricerche vengono influenzate anche dal dispositivo utilizzato. Google premia i siti mobile-friendly, poiché sono in grado di adattare la grafica alle dimensioni del device usato dall’internauta, creando un’esperienza migliore.
Nel 2018, è stato sviluppato il Medic Update, un aggiornamento rilevante specialmente nel mondo della salute e del benessere, con l’obiettivo di aumentare l’affidabilità del sito.
Nel 2019, è stato lanciato l’algoritmo BERT, gestisce il riconoscimento di entità, partendo dal tono di voce, e aiuta a comprendere il significato delle parole in una frase con differenti sfumature. Questo algoritmo è dotato di intelligenza artificiale, in quanto elabora il linguaggio naturale, cercando di comprendere la comunicazione umana, che di per sé è molto complessa.
Infine, nel 2022, è stato implementato l’ultimo aggiornamento: Helpful Content Update. Il goal di questo algoritmo è permettere agli utenti di individuare contenuti originali e utili scritti da persone per altre persone. Google, tramite l’apprendimento automatico, cerca di eliminare gli output scritti con l’unico intento di avere un buon posizionamento, senza però aiutare effettivamente gli internauti a trovare delle risposte alle loro domande.
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