Le imprese familiari sono un patrimonio importante per il nostro Paese perché rappresentano un capitale che garantisce stabilità economica e sociale e mantiene vivi valori, storie e tradizioni, tramandando di generazione in generazione il saper fare che caratterizza il territorio.
Nell’epoca in cui viviamo, i cambiamenti sono frenetici e all’ordine del giorno e gli assetti economici sono sempre più globali e complessi. Le imprese a conduzione familiare sono chiamate a ripensare le proprie strategie, intercettare opportunità di sviluppo e affrontare nuove sfide, trovando il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione.
Se, da un lato, la tradizione non può essere totalmente sacrificata per accogliere il cambiamento perché il vantaggio competitivo delle imprese familiari – basato su identità, valori e relazioni – potrebbe andare perso, dall’altro, questa non può diventare un freno all’innovazione.
È dall’innovazione che dipende la sostenibilità nel lungo periodo di queste imprese, soprattutto di quelle che intendono prosperare attraverso le generazioni. Oggi più che mai, le aziende familiari devono avere la capacità di essere al contempo innovative e saldamente ancorate alla tradizione.
Perché la tradizione può frenare l’innovazione?
La tradizione, per alcune imprese familiari, è un freno all’innovazione. Ciò accade perché questa viene interpretata in modo troppo rigido e l’azienda, saldamente ancorata al passato, si mostra riluttante al cambiamento.
Molti considerano questa situazione come un paradosso perché le imprese a conduzione familiare, per loro natura, dovrebbero essere più abili ad innovare, grazie alla velocità dei processi decisionali e all’accentramento dell’autorità che le caratterizza. Allo stesso tempo, però, mostrano una minore propensione all’innovazione.
Questo accade perché, nei processi decisionali, a giocare un ruolo determinante non sono solo gli obiettivi di natura economica, ma anche quelli socio-emotivi. Le decisioni strategiche, infatti, vengono prese non solo in base a una logica di profitto, ma anche e soprattutto considerando fattori come il controllo familiare, il futuro lavorativo degli eredi, le emozioni e le relazioni.
Più nel dettaglio, questa tendenza è legata alla volontà della famiglia a capo dell’impresa di preservare il capitale socio-emotivo dell’azienda. Quando si parla di capitale socio-emotivo, si fa riferimento all’affetto che la famiglia nutre nei confronti dell’impresa e che si traduce nel desiderio di esercitare autorità, identificare la famiglia con l’impresa e assicurare continuità alla dinastia familiare.
Le imprese di famiglia dove prevalgono gli obiettivi di natura socio-emotiva su quelli economici sono solitamente più avverse al rischio e, per questo, riluttanti a intraprendere processi incerti come quelli innovativi.
Se, da un lato, i processi decisionali gestiti da persone che parlano lo stesso linguaggio possono essere vantaggiosi, dall’altro possono rappresentare un freno all’innovazione e contribuire alla chiusura dell’impresa, impedendole di sfruttare il cambiamento come opportunità di crescita.
Come i family business possono innovare rispettando la tradizione
Accogliere il cambiamento è importante, ma non significa mettere da parte la tradizione. Le imprese familiari possono affrontare con successo questa sfida senza rinnegare la propria storia. In che modo? Innovando nella tradizione.
Ci sono numerose best practice attraverso cui imprenditori e manager possono innovare la propria azienda rispettando la tradizione. Ad esempio, mantenendo inalterati i valori aziendali, ma rinnovando il prodotto. Oppure aprendo le porte dell’impresa alle nuove generazioni.
L’innovazione di un’impresa familiare è spesso accompagnata dal passaggio generazionale, un processo complesso che richiede molto tempo per essere portato a termine. Chi sta ai vertici di queste aziende può innovare individuando eredi capaci e motivati. Farlo non è semplice: molti, infatti, scelgono di farsi guidare da un soggetto terzo.
Le nuove generazioni che entrano nelle imprese di famiglia creano valore e contribuiscono al rinnovamento e al successo dell’azienda. Innovano processi e prodotti, sviluppano nuovi piani strategici, trasformano i modelli di business.
Ma non solo: operano mettendo al centro la digitalizzazione, lavorano sul riposizionamento del brand, danno una spinta alla managerializzazione, definiscono nuovi assetti organizzativi, investono sull’internazionalizzazione e favoriscono la crescita di un management giovane. Tutte scelte orientate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
Non esiste una regola da seguire per innovare un family business attraverso la successione generazionale. L’imperativo di massima è affrontare per tempo questo tema e dedicargli tutte le risorse necessarie. Nondimeno, è importante parlarne apertamente all’interno dell’impresa: la comunicazione, infatti, è una leva essenziale perché il passaggio di leadership si riveli un successo.
Innovare rispettando la tradizione significa non solo aprire le porte ai giovani eredi e lasciare loro lo spazio necessario per contribuire al cambiamento e garantire all’impresa una visione coerente con il contesto attuale. Significa anche interiorizzare l’eredità di famiglia e trasmettere alle nuove generazioni i valori, la storia e le conoscenze consolidati in anni e anni di esperienza.
La prospettiva da adottare deve guardare al futuro, con l’obiettivo di generare valore per le generazioni a venire, ma anche al passato, preservando il patrimonio tramandato negli anni, che costituisce la vera ricchezza delle imprese a conduzione familiare.
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